L’Ulivo e Origini



La pianta dell'olivo

L'albero d'olivo è un pianta che produce per tutto il ciclo della sua vita pluricentenaria e che per crescere ha bisogno di un clima temperato, non umido e con inverni miti senza temperature rigide.

Per questo si coltiva nei paesi del Mediterraneo da oltre 3000 anni, passando dall’Palestina all’ Antico Egitto, poi alla Grecia e per poi espandersi con l’Impero Romano anche all’Italia e ad tutti gli altri paesi che circondano il mare “Nostrum”.


Utilizzo dell’Olio di Oliva nella storia

Nel corso dei secoli l'uomo si è servito dell'olio d'oliva per gli usi più svariati: Oltre che come uso alimentare e come condimento, è stato utilizzato come medicamento, come ornamento e come combustibile fonte di energia e luce, per rendere onore ad eroi e defunti e negli scambi commerciali come “moneta pregiata”, nella cosmesi, nella liturgia sacramentale e nella consacrazione dei re. Nel tempo simbolo di pace, sapienza, prosperità, ricchezza, di forza, di bellezza, dignità, sacralità, di onorificenza, di vittoria, di consacrazione, di alleanza con Dio e gli uomini l'olio d'oliva ha dunque accompagnato la storia dell'uomo con la sua multiforme versatilità.

Origini

Alcuni tribù stanziali tra le attuali Libano ed Egitto, utilizzavano l’olio che da essa estraevano da frutti (olive) di arbusti che crescevano naturalmente, sia per proteggere la pelle e sia come combustibile per le lampade.
Gli Egizi usarono l’olio di oliva soprattutto nelle attività connesse al culto dei defunti: essi ornavano le tombe con rami di olivo, ed ungevano con olio i corpi dei defunti da mummificare. Inoltre l’olio di oliva era utilizzato nelle cerimonie di designazione dei funzionari reali, ungendo il capo dei designati.
I Greci usarono l’olio d’oliva, oltre all’uso principale, che era quello alimentare, come medicamento, per la cura della pelle, nella cosmesi, per l’igiene corporea, come combustibile per l’illuminazione, e per i rituali in cerimonie.
I Romani, inoltre,usarono l’olio soprattutto negli scambi commerciali, come “moneta” pregiata; e più volte accettarono pagamenti di tributi in olio d’oliva dai popoli conquistati... I Romani infine apprezzavano l’olivo come simbolo di gloria nelle corone degli eroi e come augurio di prosperità negli ornamenti nuziali. Grazie all’espansione dell’Impero Romano la coltivazione dell’olivo si diffonde in tutto il bacino del Mediterraneo.
Con l’avvento del Cristianesimo, il principale uso attestato in questi secoli è infatti quello liturgico, per la somministrazione dei sacramenti. La tradizione cristiana conserva il valore simbolico legato a questa pianta, oltre che nei sacramenti, nello scambio di rami benedetti come simbolo della pace, nel segno della lampada che arde perennemente accanto al Santissimo sacramento, alimentata ad olio.